I pescatori occupano il comune per il fermo della produzione, martedì vertice con il Prefetto

Il Comune è stato occupato dai pescatori stamane per il fermo che dura circa da un mese della mitilicoltura nelle acque di Capojale, ordinanza emanata dalla Regione in misura preventiva per una possibile presenza di microcistine. “Nessuno ci dà spiegazioni. Aspettiamo gli esiti delle analisi dal 14 maggio, data dell’ordinanza che ha bloccato tutto, ma questi risultati non arrivano.
Di solito ci mandano regolarmente i dati della situazione delle nostre acque, ma adesso non sappiamo più nulla” commentano i pescatori.
Sono già considerevoli i danni apportati ad un sistema che sfama 400 famiglie cagnanesi a e altre 600 dell’intero indotto. Al momento si parla di centinaia di migliaia di euro, che potrebbero divenire milioni se la situazione non dovesse sbloccarsi perché le cozze, per il peso, si perderebbero in mare aperto. Le microcistine sono state sprigionate dalle alghe rosse provenienti dalla diga di Occhito. Sono state già sparse denunce penali per i danni riconducibili alla gestione della diga. Intanto il sindaco ha chiesto al prefetto, con esito positivo, di creare un tavolo tecnico martedì con le parti interessate per “risolvere definitivamente il problema” e ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile per il risarcimento dei danni.

Redazione
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