E’ morto Lucio Dalla, garganico nell’anima

[singlepic id=73 w=320 h=240 float=left]Quando giunge la notizia della morte di Lucio Dalla non si può far altro che rimanere sbigottiti. Con le note e le immagini di ‘Nanì’, canzone portata con Carone allo scorso Festival di Sanremo in un primo momento sembrava veramente una bufala del web la notizia della scomparsa del cantautore. Dalla non è stato un semplice cantante, almeno per noi garganici. Negli ultimi mesi lo abbiamo visto in versione ‘ambientalista’ nel difendere assieme a noi associazioni il nostro mare contro lo spettro delle trivellazioni, soprattutto dl momento che tangevano le Isole Tremiti, le isole di cui si era letteralmente innamorato (si ricordi la sua partecipazione alla manifestazione del 7 maggio scorso a Termoli).  La notizia ha suscitato cordoglio nei comuni e nelle istituzioni che hanno avuto contatto con il cantante.

Le reazioni di San Giovanni Rotondo –“I Frati Minori Cappuccini, Casa Sollievo della Sofferenza e l’Amministrazione Comunale di San Giovanni Rotondo esprimono profondo cordoglio per la morte di Lucio Dalla, legato da antichi vincoli a San Giovanni Rotondo. – scrivono in una nota congiunta- Fu lo stesso cantautore di Bologna a raccontare, il 23 giugno 2002, durante uno spettacolo organizzato per festeggiare la canonizzazione di Padre Pio, che si svolse nell’area della Via Crucis monumentale di Francesco Messina, che da bambino tornava spesso con la madre a Manfredonia, dove la donna era nata, e che con lei, molto devota del Cappuccino stigmatizzato, molte volte saliva a San Giovanni Rotondo. Dalla ha sempre continuato a frequentare da semplice fedele il Santuario di Santa Maria delle Grazie, manifestando un’autentica devozione verso Padre Pio, lontana da ogni esibizionismo. Lo stesso cammino di fede, che ora sta emergendo con grande nitidezza dagli organi di informazione, fa intravedere che l’artista ha fatto tesoro della spiritualità attinta a San Giovanni Rotondo, quando il santo Frate era in vita e anche dopo la sua morte.”

Il sindaco di Manfredonia: “Ho perso un amico, un concittadino, che con i suoi grandissimi meriti ha onorato Manfredonia” – “Ho perso un amico – ha dichiarato il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi (Il Consiglio comunale sipontino nel 1997, doverosamente, gli ha conferito la Cittadinanza onoraria)- un concittadino, che con i suoi grandissimi meriti ha onorato Manfredonia. La sua semplicità, la sua spontaneità, il suo humour fresco e vivo insieme, non li dimenticherò facilmente. Non dimenticherò mai né io, né Manfredonia la sua, la nostra canzone “4 marzo 1943”, che come lo stesso Dalla ha svelato è stata ispirata e scritta a Manfredonia. La nostra città troverà il modo opportuno per ricordarlo degnamente”.

Il cordoglio del Consiglio Provinciale –Anche il presidente del Consiglio Provinciale, Enrico Santaniello, ha espresso, a nome suo e dell’assise, il cordoglio per la scomparsa di Lucio Dalla: “Il dolore che avverto per la scomparsa di Lucio Dalla, che penso sia condiviso da ciascun componente del Consiglio Provinciale, ha un tratto in più, rispetto all’universale cordoglio per l’improvvisa e prematura dipartita di un grande artista dal talento poliedrico. È il dolore per la perdita di una persona dallo spessore umano ragguardevole, amico disinteressato e partecipe del nostro territorio. La convinta adesione con la quale è stato al nostro fianco della Capitanata e della sua istituzione più rappresentativa in occasione di grandi battaglie come quella contro le trivellazioni nel mare delle Tremiti, non sarà dimenticata. D’altronde questa terra è stata filigrana del suo impegno artistico per decenni, da ‘4 marzo 1943’ a ‘Luna matana’. Un autentico dauno d’adozione, che ricorderemo sempre con devozione ed affetto. Auspico che la Provincia ricordi questo suo grande amico nel modo più degno, anche per additarne l’esempio alle generazioni future”.

Ersilia Nobile (Vieste) “Ci addolora in particolare la scomparsa di un uomo, di un artista, il cui impetocreativo- commenta Ersilia Nobile, sindaco di Vieste-la cui sempre ispirata vena artistica aveva trovato modo di temprarsi eritemprarsi proprio in questa nostra terra, da Lui scelta come dimora ideale dei Suoisoggiorni, come rifugio adorato, non casuale, ma proprio perché ne riconosceva labellezza ed il carisma che in altri posti non ha trovato”.

Le parole di Pecorella ( Parco) “Uno dei più grandi testimonial ed amanti del Gargano e delle Isole Tremiti è andato via all’improvviso lasciando un vuoto incolmabile e tanta tristezza, non solo per la perdita di un grande artista, ma per la dipartita di un uomo dalla straordinaria umanità che nutriva un amore viscerale per il nostro territorio – commenta  -il Commissario dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, Avv. Stefano Pecorella- Da oggi le Isole Tremiti, così come tutto il Gargano, rimangono orfani di uno dei suoi figli più illustri. L’amore sconfinato che Lucio ha dato a questa terra va ricompensato in qualche modo, non possiamo farlo cadere in un dimenticatoio appena saranno spente i riflettori mediatici. Il Parco, nel suo piccolo, cercherà, con delle iniziative, di rendere costantemente e dignitosamente omaggio a Lucio, sia come artista che come uomo. Il suo operato ed il suo profondo amore per il Gargano devono essere d’insegnamento e tramandati di generazione in generazione. Ciao Lucio! Non ti dimenticheremo mai”.

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Emanuele Sanzone
Emanuele Sanzone

Emanuele Sanzone è uno dei fondatori di Schiamazzi. Laureato in Lettere Moderne con una tesi su Pietro Giannone, ha collaborato con altre testate locali (Onda Radio, 'L'Attacco'). Dopo la Laurea magistrale in Comunicazione, si occupa di Marketing e Comunicazione Digitale in ambito editoriale. E' iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia.

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