Il Lago di Varano

COM’E’ LA LAGUNA: SCHEDA IDENTIKIT.

Confini: a Nord-Ovest, Sud-Sud-Est e O con Cagnano. A Sud-Est con Carpino e con Ischitella a Nord-Est.

Superficie: 65 kmq.

Profondità: variabile 6 m, diminuisce lungo la riva. I vurvun sono grandi fosse dove la profondità del lago raggiunge circa 12 metri.

Perimetro: 33 km circa.

Foci:  Capojale (Cagnano V.) e Varano (Ischitella).

Il lago di Varano ha una forma trapezoidale ed è lungo circa 10 km, largo 7 con una superficie di 6-7 mila ettari in relazione alle stagioni ed alle maree. A nord è separato da una duna sabbiosa lunga 10 km e larga mediamente 1 km. Il bacino comunica attraverso due foci: quella di Capojale e quella di Varano.

La formazione e le foci

Il lago è nato probabilmente in età Neolitica e prima doveva essere un golfo andando chiudendosi con formazione dell’istmo. Quando le due foci erano ancora chiuse vicino al lago vi era la malaria. Fu allora che gli abitanti costieri andarono a formare le città di Cagnano, Carpino, Ischitella. La foce di Varano è nata dalla bonifica avvenuta tra il 1905 e il 1908. Invece quella di Capojale è nata nel 1810 e fu allargata per esigenze militari.

In ogni modo, l’apertura delle due foci migliorò la situazione igienica nella zona circostante e stabilizzò il livello delle acque per evitare l’impaludamento. 

Occorrono periodici dragaggi per evitare l’insabbiamento delle foci a causa dei depositi continui.

Il clima e la morfologia

Il clima della zona del lago è quello caratteristico dei climi temperati caldi con influenza marittima. Le massime estive delle medie normali non superano i 26 °C le minime si limitano a 7°C (temperature che stanno cambiando per effetto del cambiamento climatico).

La piovosità annuale a Cagnano (731 mm) è leggermente superiore a quella garganica (689 mm) con un massimo di piovosità nel periodo invernale (dicembre/gennaio) pari a 87 mm ed un minimo estivo di 27 mm in giugno/agosto.

Il fondale del lago è costituito da materiale sabbioso alloctono ricoperto del fango autoctono proveniente dal prodotto di decomposizione dei sedimenti biologici. Le isobate presentano un caratteristico andamento concentrico con una eccezione in località “POZZONE” dove esiste un punto singolare imbutiforme.

L’andamento prodotto dalle isobate rispecchia le modalità di sedimentazione in ambienti lacustri. La profondità del lago è abbastanza elevante raggiungendo, al centro, 6 metri.

Il lago è circondato da un sistema d’alture accentuate verso ovest-sud-ovest.

Delle piane esistono invece verso est dove possiamo osservare la Piana di Cagnano, la grande Piana di Carpino ed infine la Piana Muschiaturo in passato paludosa ed oggi bonificata per mezzo di un impianto idrovoro. 

L’Isola Varano è completamente pianeggiante con altitudini che non superano i 6-7 metri, nella zona verso il lago esistono diverse aree depresse e paludose.

La salinità varia entro limiti abbastanza contenuti, tra il 16 e il 20%. Non esistono marcate variazioni stagionali, se un lieve incremento estivo correlato all’aumento dell’evaporazione idrica.

Non sembra che le sorgenti sfocianti nel lago influenzino localmente la salinità, tranne ad Irchio dove nel 1971 si ha un residuo di salinità media di un grado. Lo sbocco delle sorgenti determina invece una diminuzione totale della salinità che è omogenea per effetto del rimescolamento dovuto alle correnti interne del lago. Tale diluizione è valutabile intorno al 4 %.

La fauna

La laguna ospita specie sedentarie, specie migratorie e specie di comparsa irregolare.

Le specie sedentarie sono quelle che sostano sempre nella laguna come il Grugnaletto, l’Alice, la Gambusia e il Mazzone.

Le specie migratrici, molto più numerose delle precedenti, sono quelle che si spostano dalla laguna al mare e viceversa, come l’Anguilla, il Cefalo, il Cefalo dorato, la Gruta, il Garzelonghe, l’Asprone, l’Orata, la Spigola, la Passera, la Sogliola…

Tra le specie di comparsa irregolare, che entrano occasionalmente, in gruppi limitati, per cercare rifugio nelle acque della laguna durante i temporali o spinti dalle forti correnti che minacciano la loro vita in mare aperto, ricordiamo: il Corvo, “l’Anghiuna” o Alice di mare, la Sardella, l’Ago di mare, la Landrosa, il Sardone, l’Occhiata, il Leccio, il Dentale, la Triglia, la Vopa, l’Umbrata.

In questo secolo il lago ha assunto le caratteristiche della laguna, le sue cacque non sono più dolci come un tempo, perciò alcune specie sono scomparse. Parliamo in particolare della Tinca. 

I pescatori che combatterono per il Lago di Varano.

Tanti secoli fa gli uomini di Cagnano Varano pescavano nelle acque tranquille del golfo uriatico senza essere ostacolati.

Nel Medioevo i feudatari si appropriarono del loro diritto di pesca. Il re di Napoli, Carlo d’Angiò nel 1306 difese i pescatori, ma le violenze contro di loro non cessarono. Anzi aumentarono con i Coracciolo, principi di Vico e i Turboli d’Ischitella.

Questi signori nel 1577 cercarono di diventare gli unici padroni del lago e quindi le guardie andarono alla laguna e distrussero gli attrezzi dei pescatori.

Nava, principe di Cagnano, smise di lottare con i pescatori ma i cagnanesi gli chiesero aiuto e lui li aiutò.

Qualche tempo dopo le guardie del principe d’Ischitella sorpresero due pescatori e li arrestarono rinchiudendoli nella prigione di Ischitella. Il giorno dopo il principe disse loro che se dovevano pescare dovevano pagare.

Ma il commissario del re favorevole ai pescatori ordinò ai principi di Vico e di Ischitella di scarcerarli e non disturbare più i pescatori.

I due pescatori furono liberati e tornarono a Cagnano. 

Nel 1731 la principessa di Vico abbandonò la causa ma i pescatori furono ostacolati fino al 1806 da altri “finti padroni”. Abolito il feudalismo, dal 1806 fu riconosciuto il diritto di pesca e i pescatori tornarono a pescare nel lago senza dover più lottare.

Perché’ è importante il Lago di Varano.

È importante perché ha nutrito molti pescatori, le loro famiglie, la popolazione che ha fatto uso di pesce e chi lo ha commerciato. La pesca è sempre stata un’attività che ha inciso sull’economia cagnanese. Senza lago il pescatore non può vivere, quindi a Cagnano ci sono pescatori proprio perché c’è la laguna.

Pubblicato sul n.1/2005 del Magazine

Redazione
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